Il “Caffè Alzheimer”

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Nasce nel 2018 anche a Santa Chiara il Caffè Alzheimer, un servizio progettato dalla Società della salute e dall’AIMA (Associazione Italiana malati di Alzheimer), che si propone di creare un’occasione concreta per affiancare la famiglia di una persona colpita da questa patologia.
Il progetto è iniziato a novembre 2018 per un totale di tre ore settimanali e vede attualmente la presenza di cinque persone e dei loro familiari, che di volta in volta partecipano agli incontri.

Ispirato alle linee guida dell’Alzheimer Caffè, progetto nato nel 1997 da un’idea dello psicogeriatra olandese Bere Miesen, il progetto ha l’obiettivo di creare un luogo di ritrovo, coordinato da personale qualificato, dove si incontrano persone che condividono lo stesso problema di salute e i loro familiari, in uno scambio
reciproco in cui ciascuno diventa una risorsa per gli altri. L’Alzheimer Caffè vuol essere un luogo di incontro, informale, di vita quotidiana, dove poter riscoprire il piacere di stare insieme ripartendo dalle piccole cose come dal sorseggiare un buon caffè o del thé, degustare un pezzo di dolce o biscotti fatti in casa, apprestarsi in un giro di tango o in un laboratorio di racconto e narrazione o in qualche altra attività laboratoriale finalizzata ad attivare relazioni e socialità, per vivere momenti di svago e perché no, anche di spensieratezza. Alla base del progetto c’è la logica della “rete”, che rompe la solitudine e il disagio che spesso contraddistinguono le persone affette da malattie neurodegenerative in fase iniziale e i loro familiari, creando forme di collaborazione e aiuto reciproco che continuano oltre il tempo degli incontri.

Il progetto si propone di creare un’occasione concreta per affiancare la famiglia di una persona con decadimento cognitivo
in un percorso di rottura dell’isolamento sociale: un luogo di relazioni, in cui attivare momenti di socialità e di vita di comunità, un luogo in cui poter vivere contemporaneamente le tre dimensioni della relazione: relazione malato/operatore, relazione familiare/operatore e relazione malato/familiare.