Si sono incontrate il 22 giugno, questa volta a Volterra, l’ASP Santa Chiara e la delegazione della Casa di cura tedesca S. Verena, situata nella regione del Baden-Württemberg a pochi chilometri dal lago di Costanza, incontro a conferma di un sodalizio che dura ormai da oltre quindici anni.
È stata una giornata particolarmente intensa, con un programma che ha visto il saluto del sindaco di Volterra nella sala consiliare e a seguire una visita alla Pinacoteca ed un tour cittadino. Dopo la visita della RSA S. Chiara, nel primo pomeriggio è iniziata una tavola rotonda coordinata dal Prof. Ettore Bergamini, già direttore del Centro di Biologia e Patologia dell’Invecchiamento dell’Università di Pisa e past president della Società americana di Gerontologia, dedicata al problema di grande attualità dell’invecchiamento e della sua sostenibilità (l’Italia e la Germania sono i paesi più vecchi d’Europa). Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre ai consigli di amministrazione di S. Chiara e di S. Verena e ai rispettivi direttori che hanno organizzato l’evento, il sindaco di Rielasingen-Worblingen (la cittadina dove ha sede S. Verena), l’Associazione Alberto Sordi di Roma, la Società della Salute, il Centro Interculturale Villa Palagione, il Consorzio Turistico (che sta distribuendo ai turisti una dispensa che insegna come difendere la buona salute e prevenire la comparsa delle malattie dell’età anziana), Auxilium Vitae, l’assessorato al Sociale del Comune di Volterra, il tutto con la preziosa collaborazione di Monika Brauckmann e lo stesso Centro di Villa Palagione in qualità di interpreti.
L’idea che sta dietro l’evento è quella di una presa di coscienza del problema dell’invecchiamento, del suo impatto nelle società occidentali e soprattutto della prevenzione e degli stili di vita da adottare fin da giovani. Questo perché ormai da tempo l’Unione Europea ha segnalato che la vita in buona salute si accorcia. La medicina spesso riesce solo ad allungare il tempo di una vecchiaia fragile e non-autosufficiente, e aumenta così a dismisura il numero degli anziani disabili costretti al ricovero in case di riposo, con grande sofferenza umana e costi sociali e finanziari immensi, che rischiano di diventare insostenibili. Ma oggi sappiamo come ritardare e/o prevenire la comparsa di tutte le malattie della età anziana contrastando la progressione dell’invecchiamento biologico. La nostra vita futura per il 70% dipende dal nostro stile di vita. Le scelte vanno fatte al più presto, perché l’invecchiamento comincia a mordere già prima dei 20 anni. Ma non è mai troppo tardi per cominciare.
E tutto ciò potrebbe diventare il contenuto di un progetto europeo che gli “attori” riuniti a Volterra (a cui potrebbero aggiungersene altri) si impegnano a presentare all’Unione Europea, una sorta di “Carta di Volterra” per invecchiare bene. Del resto già nel 2006-2007 Santa Chiara e Santa Verena con la collaborazione di Idealcoop hanno realizzato un progetto europeo di scambio di professionalità e conoscenze nel mondo dell’assistenza agli anziani e quindi ci sono tutti i presupposti per ripetere e sviluppare le esperienze precedenti.
